comunicato stampa
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Milano,
5 maggio 2014
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“Non un
mio crimine, ma una mia condanna”
100.000
bambini sono meno soli grazie alla “Carta dei figli dei genitori detenuti”
5-18 maggio 2014 - Campagna di raccolta fondi per Bambinisenzasbarre
con l'invio al 45507 di un SMS da 2 Euro da cellulare
e 2 o 5 Euro da telefono fisso.
“Non è un
mio crimine, ma una mia condanna” è il grido dei 100.000 bambini che ogni
giorno entrano nelle 213 carceri italiane per incontrare il proprio papà o la
propria mamma detenuti.
La
“Carta dei figli dei genitori detenuti” - firmata dal Ministro
della Giustizia Andrea Orlando, dall'Autorità Nazionale Garante
dell'Infanzia e dell'Adolescenza Vincenzo Spadafora e dalla Presidente
di Bambinisenzasbarre Lia Sacerdote - dallo scorso 21 marzo 2014, per la
prima volta in Italia e in Europa, riconosce loro in modo formale il diritto
alla continuità del legame affettivo con il proprio genitore in regime
di detenzione e, al contempo, garantisce il diritto alla genitorialità dei
genitori detenuti.
Ancora molti
Istituti penitenziari in Italia, in una condizione di sovraffollamento e di
grave precarietà, non accolgono adeguatamente questi bambini, non vi è un tempo
sufficiente per il colloquio col genitore tale da garantire il mantenimento del
legame affettivo. Questa situazione può determinare la cancellazione della
genitorialità stessa. Una sparizione che spesso viene attuata anche dai figli
all'interno della propria rete sociale, portandoli a nascondere fino a negare
la stessa personale storia familiare.
La “Carta dei figli
dei genitori detenuti” è un documento che impegna il sistema penitenziario, a
trasformare gli aspetti relazionali e di cura del detenuto, considerando il suo
ruolo genitoriale, e a cambiare la propria cultura dell’accoglienza,
consapevole della presenza del minore incolpevole e libero, ma schiacciato dal peso dell'emarginazione, dei
pregiudizi, delle difficoltà economiche, della vergogna che la detenzione del
proprio genitore comporta.
La Carta è, tra
l'altro, una risposta alla condanna della Corte europea dei Diritti Umani di
Strasburgo sulla Sentenza Torreggiani, in scadenza il prossimo 28 maggio.
“Lo sguardo dei
bambini trasforma ed umanizza il carcere, costretto a prendere in
considerazione la loro presenza e ad attrezzarsi per accoglierli - ha sottolineato Lia Sacerdote,
Presidente di Bambinisenzasbarre - Il Modello d'Accoglienza Spazio Giallo
non è solo un modello per il sistema penitenziario, ma lo anche per il “sistema
città” di cui il carcere è parte ed occupa un posto cruciale in termini di
legami e scambi relazionali, soprattutto per i bambini coinvolti. Il modello,
che Bambinisenzasbarre sta estendendo sul territorio nazionale partendo dagli
istituti in Lombardia, si è rivelato decisivo per le ricadute in termini di
trasformazione dei comportamenti sociali sul territorio, riducendo il disagio
delle persone e della società e avviando un processo di inclusione sociale. Non
ultimo effetto di questo processo, generato anche dalla Carta firmata lo scorso
marzo, è la presa di coscienza da parte delle Istituzioni dell'importanza di
questa questione, non più rimandabile, dando esempio agli altri Paesi
europei.”.
"Non un mio
crimine, ma una mia condanna” è la Campagna di raccolta fondi di Bambinisenzasbarre, che sostiene
– con l'invio al 45507 di un SMS da 2 Euro da cellulare e 2 o 5 Euro da
telefono fisso[1]
- il consolidamento e l'estensione negli
Istituti penitenziari del Modello
d'accoglienza Spazio Giallo, il luogo di
Bambinisenzasbarre predisposto nelle sala d'attesa delle carceri dedicato alle
famiglie ed ai bambini che si preparano all'incontro con il genitore detenuto
insieme alle psicologhe, psicopedagogiste e arte-terapeute e di strutturare il servizio nazionale di
Telefono Giallo
per rispondere alle famiglie di persone in una situazione di detenzione, agli
operatori e, al contempo, per dare risposte concrete alle esigenze e alle
difficoltà dei bambini.
Finalità della Campagna è sensibilizzare il
grande pubblico sull'importanza del riconoscimento e visibilità di questi
bambini e dei loro bisogni senza per questo stigmatizzarli, nel pieno rispetto
del diritto di ogni bambino di essere tale.
Al contempo, si intende far comprendere come la
continuità e il rafforzamento del legame
affettivo agisca in termini di prevenzione sociale: per il figlio che non
rischia di ripetere l’esempio del padre da cui è forzatamente separato e, a
causa dell’improvvisa “scomparsa”, ne idealizza il comportamento ma, al
contrario, ne comprende le debolezze e gli errori e, quindi, è in grado di
scegliere un diverso stile di vita; mentre per il genitore detenuto il figlio
con cui riesce a mantenere un legame diventa la motivazione forte per non
ripetere il reato e ritornare ad essere per lui un modello.
Una volta di più, l'intera comunità è chiamata a
mettere in atto tutte quelle pratiche positive che permettano a questi bambini
di subire il minor danno possibile da questa difficile situazione e
garantire loro il diritto all’infanzia.
Bambinisenzasbarre, liberiamo i bambini.
Bambinisenzasbarre Onlus
difende il diritto di essere bambini. È impegnata nella cura delle relazioni
familiari durante la detenzione di uno o entrambi i genitori, nella tutela
del diritto del bambino alla continuità del legame affettivo e nella
sensibilizzazione della rete istituzionale e della società civile.
Membro della direzione
della rete europea Children of Prisoners Europe (ex Eurochips) con sede a
Parigi. E’ presente in Italia da oltre 10 anni, con attività di formazione e
di ricerca in collaborazione con le Università e il Ministero di Giustizia.
E’ attiva in rete sul territorio nazionale con il modello di accoglienza
Spazio Giallo. Opera direttamente a Milano e in Lombardia.
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Ufficio Stampa Bambinisenzasbarre Onlus
Giulia Pigliucci – Roma (335 6157-253) - Barbara Erba –
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tel. 02 711-998
- e-mail comunicazione@bambinisenzasbarre.org
[1] Invia al 45507 un SMS da 2 Euro da cellulare TIM,
Vodafone, WIND, 3, PosteMobile CoopVoce
e Nòverca. 2 Euro da telefono fissoTeleTu e TWT
oppure 2 Euro o 5 Euro da telefono fisso Telecom Italia, Infostrada e Fastweb. www.bambinisenzasbarre.org