lunedì 27 ottobre 2008

RINASCIMENTO VIRTUALE

Mario Gerosa, nell'ambito del Festival della Creatività, tenutosi questo weekend a Firenze alla Fortezza Da Basso, ha convogliato le energie di un pool di anivar (anime di avatar), connettendo la sede del Museo di Storia Naturale al mondo virtuale.

Molti gli artisti, soprattutto sperimentatori di nuove forme di espressione, ma presenti anche coloro che si sono scoperti tali in Second Life, dove le possibilità di creare sono numerosissime, grazie anche alla tecnologia della piattaforma che rimane, a mio giudizio, una delle poche ad oggi di livello elevato.

Fabio Fornasari, coprotagonista con Mario, ha curato in particolare, la bellissima sezione delle Moleskine®, i taccuini degli artisti, per trasportare le memorie del vissuto avatariano nella realtà.

Bellissimi i pezzi esposti in questa teca. Pezzi di artisti quali Neupaul Palen, Papper Papp, Frank koolhaas, Asian Lednev, Ginevra Lancaster, liu lunasea, Selavy Oh, Roberta Greenfield, Rosa Waechter, Biancaluce Robbiani ed altri (presto pubblicherò un elenco completo).

Ognuno di essi racconta in maniera non più mobile o alterabile (come è possibile fare nel metaverso) le memorie fissate di un virtuale che ci consente il parto creativo, ma che contemporaneamente, ce ne consente la distruzione immediata. Ecco il duplice significato o uno dei tanti che è possibile dare a questa "esternazione" nel reale. Oltre al trasporto della memoria, si attua la sua conservazione e l'espressione concettuale.

Presenti come istallazioni in itinere la sezione di Neupaul e di Moya, e le tele di Frieda Korda (fotografa in SL), e la presenza della Avatrait Gallery che si propone come interfaccia per la presentazione dell'arte digitale nel web.

Di notevole impatto è stata anche la conferenza tenuta venerdì 24 da Mario Gerosa, Fabio Fornasari e Mirko Lalli con tanti degli artisti della mostra, che è partita con una domanda provocatoria: si può considerare arte ciò che è prodotto in Second Life?

Acceso il dibattito tra gli addetti ai lavori reali e gli artisti (in rl/sl o solo sl), divisi fra il non considerarla tale e considerare arte tutto ciò che è prodotto in sl, anche da chi non è artista a tutti gli effetti.

Di certo l'espressione di concetti e inner states che emerge da un artista a 360* non è comparabile ad una espressione prodotta da un neofita, che si trova a fronteggiare, forse per la prima volta, non solo l'interfaccia ma anche mezzi aggiuntivi che coadiuvano la creazione artistica (photoshop, blender, programmazione in LSL ecc).

Sicuramente è espressione del sè, your world your imagination recita lo slogan Linden, e se suscita una purche' minima reazione bella o brutta che sia, orrore disgusto o estasi, allora è arte, sempre e comunque.

L'abbiamo portata nel reale, ma è creata nel virtuale. Spesso prende spunto dalla realtà o è totalmente immaginazione poichè in SL si può fare ciò che è: NOT POSSIBLE IN REAL LIFE.

Si parte con fotografie, poi quadri reali, istallazioni polimateriche, travestimenti con creazioni di moda virtuali, copertine di giornali..
chissà se si finirà per produrre architettura, anche urbana, e arredamento, immaginate e pensate nel virtuale ma riprodotte e fruite piacevolmente nella realtà come memorie permanenti..

Staremo a vedere cosa accadrà..

Fino al 6 gennaio a Firenze, in via del Proconsolo 12, Museo Storia Naturale

1 commento:

Anonimo ha detto...

si assolutamente un momento importante per l'arte realizzata attraverso lo strumento "mondo sintetico". Bella anche la tua intervista su Grazia Ciao Biancaluce!

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