Giovanni Boccia Artieri scrive un interessante articolo sulla multimedialità della tornata elettorale Il senso della rete per la politica, su Techeconomy, mi fa riflettere l'abuso di instagram e la riflessione sulla controllabilità.
Controllabilità del silenzio pre elettorale, della segretezza del voto fotografato.
Il voto via computer non è fattibile in Italia, dove menti eccelse nell'hacking fanno proprio il detto:"fatta la legge trovato l'inganno".
Mi viene in mente l'idea, per ogni votante, di una filigrana su una scheda a schermo col nome e cognome del votante, onde evitare conferme di voto di scambio o il vantarsi su twitter, ma sarebbe una schedatura.
Non siamo un popolo affidabile purtroppo, e se ne sono accorte da tempo le altre nazioni europee e mondiali.
Ho viaggiato in tutto il mondo e ancora molti chiedono (hicks) se da noi c'è internet e come facciamo a coabitare con le frodi, il pizzo, la mafia, e i soliti mandolini che ci appioppano nei movie internazionali.
Ma ciò che mi preoccupa di più è in rete, è la rete.
Usata per la corsa elettorale, ora sembra un cavallo stanco che i politici scartano, sia eletti che non.
Mi vien da fuggire a S. Valley.
Nessun commento:
Posta un commento